Grotte di Santa Croce
La maestosa facciata si suddivide in due ordini: nell'ordine inferiore sono presenti sei colonne sormontate da capitelli di ordine corinzio; nell'inferiore si possono notare, inoltre, due nicchie con le statue di S. Gennaro e S. Elena eseguite nel 1858 da Calì. In quello superiore è possibile notare un enorme finestrone e un timpano.
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La storia di Santa Croce è scandita dalle molte lapidi che vi si possono trovare in essa, tra cui quelle che ricordano le visite dei Papi Pio IX, avvenuta il 14 settembre 1849, e Giovanni Paolo II avvenuta l'11 novembre 1990.
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Molteplici sono le opere che decorano la chiesa: di particolare pregio le statue di S. Isidoro, S. Lucia, S. Elena e S. Vincenzo Ferreri (realizzate da Francesco Verzella, scultore attivo nel napoletano dalla fine del settecento a tutto il 1845).
Un pò di Storia..
L'origine della sua costruzione risale all'incirca agli inizi del 1500. Divenne parrocchia in seguito a importanti disposizioni del Concilio di Trento(1545-1563), ed era Regia Estaurita in quanto fu fondata da laici, i quali collaboravano nel governo economico e avevano il privilegio di presentare al Cardinale i candidati per la nomina di Parroco.
L'antica chiesa era decorata con valorosi dipinti di famosi artisti come Da Mura, Giordano e Solimena. Fu completamente distrutta dall'eruzione del 1794 (nonché l'eruzione più devastante), e ne rimase illeso solo il campanile che fu seppellito nel solo ordine inferiore.
Quella che oggi ci ritroviamo ad ammirare è la chiesa ricostruita sulle rovine dell'antica su progetto dell'architetto Di Nardo e per l'infaticabile opera del Beato Vincenzo Romano. La struttura fu inaugurata nel 1827 presentava perfette proporzioni e grazie al suo colore bianco risulta, tra quelle di tutti i paesi vesuviani, la più bella chiesa di stile neoclassico.